domenica 15 marzo 2009

Pane, Mortadella e Motori (3)









Dicevamo…
Passano gli anni e continui a frequentare quel mondo. Vai, tutte le volte che puoi, ad assistere ai Gran Premi: non importa se sono in Inghilterra, a Imola, a Monza o a Montecarlo. Parli con i tecnici, con i piloti, con il Commendatore, diventi amica di suo figlio Piero, ti innamori anche se brevissimamente e platonicamente del figlio dell’Ing Giberti e rimani beata ad ascoltare.
Qualche amico non c’è più, ma i “nuovi” piloti hanno la stessa carica emotiva, lo stesso carisma e la stessa voglia di correre.

Poi ti capita di andare a vivere lontano dall’Italia, di perdere i tuoi genitori e non sapere che farsene della grande villa vicino a Maranello dove sono passati a mangiare gnocco e tigelle tutti quelli che hai conosciuto.
Ti telefona la Brenda, storica segretaria della Ferrari:
“Giovanna, perché non pensa di affittare la casa?”
“No, Brenda, non ci penso neppure: qui ho tutta la mia vita, i miei ricordi”
Poi ragioni, ci pensi su un po’ e ti senti tanto sola in quella grande casa, sola con i tuoi ricordi e la tua piccola bambina. Sì, forse, hanno ragione: mia figlia non può crescere in campagna, isolata dal mondo.
“Ok, cara Brenda, dica al Suo Direttore Sportivo che ci vediamo domattina perché ho deciso di affittare!”
Si presenta Cesare Fiorio, una rapida occhiata e mi chiede se per giovedì prossimo può trasferirsi con Elena: tanta fretta perché c’è Imola. Detto e fatto. Gli lascio i miei adorati cani, il personale, il giardiniere e lui mi promette che rimarrà sempre casa mia e sarò sempre la benvenuta.
Comincia una nuova vita. Mi trasferisco a Modena, ma inizio ad andare a cena a “casa mia” di nuovo con tutti i piloti. Non importa se questa volta si chiamano Berger, Prost, Mansell. Portano la stessa tuta, hanno lo stemma della Ferrari e i loro bolidi sono rossi.
Vado anche spesso di nuovo alle corse con Cesare ed Elena. La mia piccola Francisca comincia ad amare quel mondo esattamente come facevo io alla sua età. Scorazza per i box come se fosse casa sua, ed io ritrovo la serenità. Il profumo dell’olio di ricino e delle gomme infuocate mi entra nelle narici. Le serate in Hotel fra risate e battute sono bellissime. Poi, la mattina presto, autodromo, prove, qualifiche, gara! Che meraviglia!
…(continua)…

3 commenti:

Furci-Blog ha detto...

Prima o dopo verró a Modena :-)
promesso !

Luchy ha detto...

Io ci sono MOLTO vicino, da aprile qualche passaggio lì vicino lo farò.

Anche perchè ci passerò spesso, lì davanti, per andare sulle rive del Secchia su in collina, oltre la zona delle ceramiche.

Il che vuol dire oltre Lugo ( saltino per chi sa ), Cerredolo e dintorni, da dove si vede il "castello di Prrrrrrodi" a Baiso.

Ciao.

Giovanna Montorsi ha detto...

Conosco benissimo Baiso per aver passato una vita in piscina: era, ai tempi, una sorta di discoteca diurna all'aperto con la possibilità di fare anche il bagno!
Furci ti aspettiamo, ma avvisa...